Categoria: comunicati stampa

  • Non solo periferia capitale: il 12 dicembre la musica internazionale punta su Roma per l’inclusione

    Per la prima volta a Roma, il 12 dicembre 2025 alle ore 21:00, il Teatro India (Lungotevere Gassman 1, Roma) ospiterà un concerto esclusivo organizzato dal Municipio Roma XI di Roma Capitale in collaborazione con La Cooperativa Sociale H-Anno Zero e con il contributo di Fondazione Charlemagne nell’ambito del programma Periferia Capitale.

    Si chiama Best Life in Rome ed è un evento musicale straordinario che celebra l’inclusione e il talento artistico delle persone con disabilità attraverso la musica. Un concerto internazionale che vedrà l’esibizione congiunta di due realtà musicali di rilievo internazionale: la Scooppiati Diversamente Band di Roma e The Music Man Project UK di Londra. Questo evento a ingresso libero (ma con prenotazione consigliata su www.scooppiati.it/bestlifeinrome) rappresenta un’occasione unica per promuovere l’inclusione sociale e valorizzare il talento artistico di persone con disabilità, rompendo stereotipi e barriere culturali.

    Questo evento rappresenta un momento di straordinaria condivisione e celebrazione del talento, dimostrando che la musica può essere un potente strumento di inclusione”, ha dichiarato Dott.ssa Maddalena Maggi, Presidente della Cooperativa Sociale H-Anno Zero.

    Siamo orgogliosi di portare per la prima volta a Roma la musica e l’energia di The Music Man Project, un progetto straordinario che insegna musica ad oltre 700 ragazzi con disabilità in tutto il Regno Unito”, ha aggiunto Gianluca Lanzi, Presidente del Municipio Roma XI.


  • “Addio” è il nuovo singolo di Doris

    Da venerdì 7 novembre 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “ADDIO” (Up Music), il nuovo singolo di DORIS.

     

    “Addio” è un brano che racconta le emozioni vissute quando si trova il coraggio di lasciar andare un passato doloroso o persone tossiche. È una canzone di liberazione, che trasforma la fine in un nuovo inizio.

     

     

     

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Questa canzone è molto importante per me. Mi ha aiutata ad esprimere in musica quello che a parole non sono mai riuscita a fare”.

     

     

    Biografia

     

    Doris, ventenne originaria del Friuli, si avvicina alla musica fin da bambina, quando a soli cinque anni inizia a suonare il violino. La passione cresce al punto da portarla, a quattordici anni, a iscriversi al liceo musicale, dove integra anche lo studio del pianoforte. Dopo tre anni, a causa di alcuni problemi, decide di cambiare percorso e intraprende la formazione come parrucchiera, scelta che le permette di avere più tempo da dedicare a ciò che ama di più: il canto. Inizia così a prendere lezioni di canto, scoprendo sin da subito che la sua vera vocazione è quella di diventare cantante. Da allora, Doris lavora con impegno e determinazione per trasformare questo sogno in realtà.

    “Addio” è il nuovo singolo di Doris disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 7 novembre.

     

     

    Instagram

  • Il Cuore Verde del Celtic Rock si Sposta in Brianza: L’IRISH PARTY Arriva al Bloom di Mezzago!

    Musica travolgente, balli irlandesi e l’autentica atmosfera celtica per una festa imperdibile in uno dei locali storici della scena musicale brianzola.

    La grande festa delle tradizioni irlandesi fa tappa in Brianza. Sabato 15 Novembre 2025, a partire dalle ore 21:30, il leggendario Bloom di Mezzago si tingerà di verde per ospitare l’attesissimo IRISH PARTY, un evento che celebra con energia e passione le vibranti sonorità dell’Isola di Smeraldo.

    Non una semplice serata, ma un’esperienza intensa che unisce la cultura celtica all’ambiente unico del Bloom, pronto a trasformarsi per l’occasione.

    L’elemento centrale della festa sarà il concerto dal vivo dei Meneguinness, una delle band più apprezzate del panorama folk-rock irlandese italiano. Con il loro sound energico e contagioso, i Meneguinness promettono di far ballare il pubblico a ritmo di jig, reel e ballate tradizionali, reinterpretate con uno spirito moderno e travolgente.

    A completare l’atmosfera ci sarà lo straordinario spettacolo di balli irlandesi a cura di Gens d’Ys, il primo gruppo di danze irlandesi in Italia. I loro ballerini, con costumi tradizionali e una tecnica impeccabile, regaleranno una performance mozzafiato, portando sul palco la gioia e la complessità delle danze tipiche.

    I partecipanti potranno inoltre immergersi nello spirito irlandese anche grazie a videoproiezioni e addobbi a tema.

    L’Irish Party al Bloom è l’occasione perfetta per celebrare le tradizioni irlandesi in un format di grande festa, unendo musica di qualità, performance di danza di alto livello e un’atmosfera unica.

  • Dal 4 al 25 novembre “Il rito del jazz” alla Cascina Cuccagna di Milano  con Rusnak, gli Aeronauts, Falzone e Andreoli 

     


    Nel mese di novembre sono quattro gli appuntamenti della rassegna organizzata dall’associazione culturale Musicamorfosi presso il ristorante Un posto a Milano: sul palco del Cuccagna Jazz Club si esibiranno giovani talenti in ascesa e musicisti di fama internazionale

    MILANO – Entra nel vivo la quarta stagione de Il rito del jazz, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Musicamorfosi alla Cascina Cuccagna di Milano, negli accoglienti locali del ristorante Un posto a Milano, che per l’occasione si trasforma, una volta alla settimana, nel Cuccagna Jazz Club.  I concerti, realizzati con il contributo di Nuovo Imaie e con il patrocinio del Municipio 4 del Comune di Milano, sono una vetrina preziosa per i giovani talenti della nuova scena jazzistica nazionale, anche se nella programmazione non mancano i big italiani e neppure musicisti di fama internazionale. La formula è quella collaudata del doppio set (alle ore 19.30 e 21.30) con ingresso libero (prenotazioni: tel. 025457785; email: info@unpostoamilano.it).
    Per il primo appuntamento di novembre, un gradito ritorno: martedì 4 sarà di scena di nuovo il quartetto del contrabbassista polacco Jaromir Rusnak, che propone un jazz moderno fatto di composizioni originali che uniscono struttura e improvvisazione, con un linguaggio contemporaneo e aperto alle influenze europee. Il leader sarà affiancato dal sassofonista Jossy Botte, dal pianista Davide Cabiddu e dal batterista Andrea Lo Palo. Il suono coeso del gruppo, nato nel 2021 e già con tre album all’attivo (due anni fa il quartetto si è aggiudicato il Premio del Conservatorio di Milano), è il risultato di una forte intesa musicale.
    La settimana successiva, martedì 11 novembre, si esibirà il trio Aeronauts composto da Francesco Sensi (chitarra), Frank Masetti (basso elettrico) e Marcello Repola (batteria): alla Cascina Cuccagna i tre giovani musicisti presenteranno Automata, il loro album d’esordio, uscito lo scorso febbraio per l’etichetta Filibusta Records. Il jazz moderno del gruppo è aperto alle contaminazioni con altri generi musicali, a cominciare dal Pop e dal Rock. Il risultato è un suono coinvolgente, ricco e robusto. Le composizioni originali di Automata sono state lodate dalla critica specializzata: «Gli Aeronauts suonano una musica fisica e malinconica nello stesso tempo, animata da una nervosa elettricità che tuttavia non soverchia il tratto gentile dell’emozione con cui riescono a far partecipe l’ascoltatore».
    Martedì 18 novembre i riflettori saranno tutti per la formazione guidata dal trombettista Giovanni Falzone, tra i jazzisti più quotati della scena italiana e internazionale. Condivideranno il palco con lui Giuseppe La Grutta (basso elettrico) e Riccardo Tosi (batteria), due musicisti attenti e sensibili, capaci di recepire e sviluppare ogni minimo segnale del leader. Il trio si muove libero da ogni convenzione e barriera stilistica, privilegiando la creatività e l’imprevedibilità. Durante il concerto momenti esecutivi con strutture ben definite si alterneranno a fasi di puro interplay, dove la composizione istantanea dei singoli si fonderà con le partiture. L’idea alla base di questo progetto è, infatti, quella di basarsi soprattutto sull’improvvisazione tematica.
    L’ultimo concerto del mese è in programma martedì 25 novembre con il quartetto guidato dal trombonista e compositore Andrea Andreoli, jazzista di grande talento che vanta collaborazioni illustri con il gotha del jazz mondiale (Billy Cobham, WDR Big Band, Incognito, Maria Schneider, Vince Mendoza, Fred Hersch, Bob Mintzer, Bill Laurence, Randy Brecker, Mike Mainieri, Dave Weckl, Ennio Morricone, Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Fabrizio Bosso ma non solo).
    Insieme a Dario Spezia (chitarra), Carlo Bavetta (contrabbasso) e Matteo Rebulla (batteria), Andreoli presenterà l’album My Family Things, il suo ultimo disco, nel quale esplora la complessità di bilanciare la vita del musicista con il ruolo di padre e marito, spesso trovandosi diviso tra il desiderio di essere a casa, in famiglia, e l’impegno costante di tour ed esibizioni: «La musica dell’album riflette questa dualità attraverso brani originali – afferma il trombonista – che sono dedicati o ispirati ai miei familiari. Questi brani sono intrisi di emozioni autentiche e profonde. La melodia è fondamentale nel mio processo compositivo e si riflette chiaramente nella musica del quartetto, capace di fondere armonie sofisticate con motivi coinvolgenti».

    CUCCAGNA JAZZ CLUB – IL RITO DEL JAZZ
    Un posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.
    Ingresso libero. Informazioni: tel. 025457785; email: info@unpostoamilano.it

    I CONCERTI DI NOVEMBRE 2025
    Martedì 4 novembre, ore 19.30 e 21.30
    JAROMIR RUSNAK QUARTET
    Jossy Botte, sax tenore
    Davide Cabiddu, pianoforte
    Jaromir Rusnak, contrabbasso
    Andrea Lo Palo, batteria

    Martedì 11 novembre, ore 19.30 e 21.30
    AERONAUTS
    Francesco Sensi, chitarra
    Frank Masetti, basso elettrico
    Marcello Repola, batteria

    Martedì 18 novembre, ore 19.30 e 21.30
    GIOVANNI FALZONE TRIO 
    Giovanni Falzone, tromba
    Giuseppe La Grutta, basso elettrico
    Riccardo Tosi, batteria

    Martedì 25 novembre, ore 19.30 e 21.30
    ANDREA ANDREOLI – MY FAMILY THINGS
    Andrea Andreoli, trombone 
    Dario Spezia, chitarra 
    Carlo Bavetta, contrabbasso
    Matteo Rebulla, batteria
  • Folkstone: dal 7 novembre in radio il nuovo singolo “Vuoto a perdere” estratto dal doppio album “Natura Morta”

    Da venerdì 7 novembre 2025 sarà in rotazione radiofonica “VUOTO A PERDERE”, il nuovo singolo dei FOLKSTONE estratto dal doppio album “NATURA MORTA”. Attualmente la band è impegnata con il “Delirium Winter Tour – Special Edition”.

    “Vuoto a perdere” è un brano che racconta delle estati degli anni ’80, quando un bambino ancora senza maschere, senza pretese, senza alibi alcuno viveva tra sogni e semplice quotidianità. Poi la vita si presentò con i suoi graffi e quel bambino rilanciò con i suoi sbagli e la sua perenne insicurezza in bilico tra sfacciataggine e malinconia.  Il potente riff di pive graffia dentro e lascia il segno, proprio come la vita. Un brano che sicuramente non lascia indifferenti.

    “Prima o poi arriva il momento in cui si fanno i conti con sè stessi e non sempre si gioca ad armi pari con le scuse ed i rimorsi… e le pive risuonano granitiche nell’orizzonte che si ferma sognando solo il possibile”, dichiarano i Folkstone.

     

    “Natura Morta” già disponibile dal 21 marzo 2025 su tutte le piattaforme di streaming digitale, in formato fisico e vinile, è un doppio album dall’animo malinconico e sincero, ma anche potente e vibrante di energia. Il disco si arricchisce della partecipazione di importanti featuring con artisti come i Modena City Ramblers in Fragile, Trevor Sadist in Mediterraneo, Daridel in Mala Tempora Currunt e i Punkreas in La Fabbrica dei Perdenti.  La musica si orchestra tra cornamuse, arpa e altri strumenti che, con il loro fascino, evocano tempi lontani. I testi, invece, sono sempre radicati nel qui e nell’ora, pronti a ritrarre scorci d’umanità con un occhio che, più che critico, rimane sensibile dalla prima all’ultima riga. Un ritratto scanzonato e romantico delle nostre vite e del mondo che ci circonda.

    Commenta la band a proposito del disco: «La nostra “Natura Morta” è uno sguardo perso nella vita, un senso di disordine mistico ed una dose di disillusione nata da una costante ed autocritica riflessione. Il tutto sempre con il sorriso sulle labbra, sempre consapevoli della quotidiana realtà, così meravigliosa e struggente al tempo stesso. Siamo nell’epoca del materialismo spinto. Il nostro vuole essere un urlo disperatamente romantico».

     

    “NATURA MORTA” è disponibile su AUDIOGLOBE

     

     “NATURA MORTA” TRACKLIST:

    1. Alabastro
    2. Appennino
    3. Vuoto a Perdere
    4. Lacrime di Marmo
    5. Natura Morta
    6. Macerie
    7. Resta qui
    8. Fragile – Feat. Modena City Ramblers
    9. Mediterraneo – Feat. Trevor, Sadist
    10. Mala Tempora Currunt – Feat. Daridel
    11. La Fabbrica dei Perdenti – Feat. Punkreas
    12. Scarpe Rotte
    13. Persia
    14. Sulla Riva
    15. Brindo Otra Vez
    16. L’ultima Thule (cover Guccini)

     

    Il “DELIRIUM WINTER TOUR – SPECIAL EDITION” non sarà solo un viaggio musicale, ma anche un momento di condivisione con il pubblico che da sempre accompagna la band con grande partecipazione e affetto.

    DELIRIUM WINTER TOUR

    Il calore di questa estate lo portiamo nei club. Il delirium continua…

     

    05/10 Faenza (RA) | MEI – Meeting Degli Indipendenti

    31/10 Cagliari | FABRIK

    08/11 San Donà di Piave (VE) | Revolver Club

    15/11 Isola della Scala (VR) | Taste of Earth

    21/11 Genova | Verdi Teatro Genova

    22/11 Taneto (RE) | Fuori Orario

    29/11 Grassina (FI) | Viper Theatre C/o CdP

    06/12 Ciampino (RM) | ORION

    17/12 Torino | Hiroshima Mon Amour

    20/12 Ranica (BG) | Druso

    (Calendario in aggiornamento)

    Per maggiori informazioni: www.folkstone.it

     

     

     

    FOLKSTONE | BIOGRAFIA

    I Folkstone sono una rock metal band che si forma nel 2004 da un’idea di Lorenzo “Lore” Marchesi, frontman della band. All’attivo oggi hanno 7 album studio e 2 DVD live. Ciò che rende unica questa band è la miscela esplosiva tra strumenti antichi quali cornamuse, arpa, flauti, bouzuki, ghironda e la granitica base rock/metal di basso, chitarra e batteria. Il cantato è interamente in italiano ed i loro testi sono ricercati e coinvolgenti tra il narrativo, l’interiorità ed il sociale. La loro naturale dimensione è sin dall’inizio il puro live, dove riescono ad esprimere tramite un’attitudine punk tutta la loro potenza ed espressività maturata attraverso centinaia e centinaia di live in Italia ed Europa. Dopo una separazione durata qualche anno nel 2023 annunciano la Reunion con un’esibizione al Live Club di Trezzo sull’Adda come Headliner del MetalItalia Festival. Data l’incredibile e calorosa risposta dei fan la band decide di proseguire con concerti, singoli e video che confermano la solidità del sound dei Folkstone ed il suo spazio all’interno del panorama rock italiano. Arrivano così a pubblicare un nuovo lavoro, un doppio album dal titolo “Natura Morta” presentato a marzo 2025 in 3 date sold out al Legend Club di Milano.

    Dopo un’estate all’insegna di potenti live ad ottobre 2025 ricevono il Premio alla Carriera da partre del Mei.

    Ad oggi si preparano al “Winter Delirium Tour” che li porterà nelle città che ancora non hanno potuto ascoltare la loro “Natura Morta” dal vivo. In questa occasione la band ha deciso di rimasterizzare l’album “Il Confine” del 2012 in quanto esaurito da tempo e di farne un doppio vinile mai pubblicato in edizione limitata, numerata ed autografata.

    “Vuoto a perdere” è il nuovo singolo dei FOLKSTONE estratto dal doppio album “Natura Morta” disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 21 marzo e in rotazione radiofonica da venerdì 7 novembre.

     

     

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  • Giuseppe Blanco, giovane talento del pianoforte jazz, si aggiudica la sesta edizione del Premio Lelio Luttazzi

    La finale del concorso organizzato dalla Fondazione Lelio Luttazzi e riservato ai giovani autori pianisti jazz si è svolta al CPM di Milano ed è stata vinta dal pianista siciliano, votato all’unanimità dalla giuria
                                                       
    MILANO –  È Giuseppe Blanco il vincitore della sesta edizione del Premio Lelio Luttazzi, il concorso nazionale riservato ai giovani autori pianisti jazz (dai 16 ai 30 anni di età) che rende omaggio al grande musicista e showman triestino, tra le figure più poliedriche della cultura italiana. Nell’auditorium del CPM Music Institute di Milano, Giuseppe Blanco si è imposto sugli altri musicisti ammessi all’atto finale della competizione (Edoardo Bosi, Matteo Maranzana e Giovanni Panzeri), presentando una composizione originale (“Scilla e Cariddi”) e interpretando un classico del repertorio di Luttazzi (“Ritorno a Trieste”): si è così aggiudicato una borsa di studio del valore di 1.000 euro. Inoltre, il suo  brano originale sarà registrato a cura della Fondazione Lelio Luttazzi e verrà distribuito sulle piattaforme digitali dall’etichetta Blue Serge di Sergio Cossu. Non solo: grazie alla vittoria in questa competizione, Giuseppe Blanco avrà la possibilità di esibirsi insieme alla Jazz Company di Gabriele Comeglio, direttore artistico del Premio Lelio Luttazzi, il prossimo febbraio sul palco del Blue Note di Milano. Questa la motivazione della giuria, composta da Mario Rusca (pianista e decano del jazz italiano), Claudio Angeleri (pianista e compositore) e Luca Nobis (direttore didattico del CPM): «Giuseppe ci ha conquistato per il suo senso dello swing e il suo groove irresistibile. Lo abbiamo votato all’unanimità».

    Chi è il vincitore
    Classe 1995, originario di Ragusa, Giuseppe Blanco si è laureato nel 2017 in Pianoforte Jazz presso i Civici Corsi di Jazz di Milano e nel 2021 ha conseguito il diploma accademico di II livello in Pianoforte Jazz presso il Conservatorio G. Verdi del capoluogo lombardo. Ha suonato con musicisti del calibro di Paolo Tomelleri, Robert Bonisolo, Tino Tracanna, Giulio Visibelli, Tony Arco, Marco Vaggi, Emilio Soana e Joyce Yuille. Alla guida del suo trio (con Yuri Goloubev al contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria) ha appena pubblicato l’album “Underside.


    La serata finale tra musica, gara e premiazione
    Nell’auditorium del CPM Music Institute, la serata della finale è stata impreziosita dall’esibizione del sestetto della Jazz Company, guidato dal sassofonista e compositore Gabriele Comeglio, e della vocalist Caterina Comeglio. La sesta edizione si è conclusa con una jam session collettiva sulle note di “Drums Blues” del grande Lelio. Pioniere del jazz italiano al fianco di Gorni Kramer e Franco Cerri, nel corso della sua lunga e brillante carriera Luttazzi ha firmato brani indimenticabili come Il giovanotto matto, Una zebra a pois, Vecchia America Chiedimi tutto ed è stato in grado di attraversare da protagonista, con leggerezza raffinata e ironia unica, il cinema, la radio e la televisione.

    Il Premio e i suoi protagonisti  
    Organizzato dalla Fondazione Lelio Luttazzi sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo e con i patrocini di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Cultura, SIAE, AGIS, Comune di Milano, Comune di Roma (Assessorato alla Crescita culturale), Comune di Trieste e Nuovo Imaie, il Premio Lelio Luttazzi ha l’obiettivo di scoprire i nuovi talenti della musica italiana. Sottolinea Rossana Luttazzi, moglie del Maestro e alla guida della Fondazione (istituita nel 2010): «Il Premio è un omaggio a Lelio e nasce, in particolare, per lanciare i giovani autori pianisti jazz. In questi anni molti musicisti hanno partecipato al nostro concorso e i vincitori delle scorse edizioni, cioè Manuel Magrini, Danilo Tarso, Seby Burgio, Thomas Umbaca e Vittorio Esposito, sono oggi tra i protagonisti emergenti del panorama jazz nazionale. Ci auguriamo che lo stesso accada anche per Giuseppe Blanco».

  • Non solo periferia capitale: il 12 dicembre la musica internazionale punta su Roma per l’inclusione

    È disponibile nei digital store “Synergy”, brano che fa parte del progetto musicale Gio’s Project, guidato dal musicista e produttore Giovanni ZucchiSynergy nasce da un’idea di Giovanni Zucchi. Tutto parte da un groove di batteria finalizzato a realizzare un brano al limite di un test intensivo per un collaudo di alcune workstation in studio di registrazione.

    “Synergy” vede la partecipazione di musicisti eccezionali, in cui ogni artista ha messo la propria grandissima capacità e sensibilità al servizio del brano. Alla batteria troviamo Chris Coleman, considerato uno dei migliori batteristi al mondo e fonte di ispirazione, che ha suonato la sua parte dopo aver ascoltato la traccia in uno studio a Santa Monica. La sua performance ha rappresentato uno stimolo estremo e impegnativo per tutti i musicisti coinvolti. Alla chitarra ha contribuito Mark Lettieri, chitarrista di fama mondiale e vincitore di 5 Grammy, con il suo linguaggio musicale raffinato e una notevole padronanza espressiva.

    Al basso, Federico Malaman, pilastro della scena musicale italiana e riferimento internazionale, ha impressionato per il suo groove eccezionale e la capacità di mettersi totalmente al servizio del brano.

    L’ossatura del brano si rafforza con fondamentali contributi italiani. Al pianoforte e tastiere figura Andrea Pollione, colonna portante di Gio’s Project insieme a Angie Brown, musicista di rara sensibilità che ha suonato una parte molto complessa e fornito preziosi consigli.

    La sezione fiati, considerata tra le più potenti in Italia, è composta da Carlo Maria Micheli al sax, definito star internazionale, funambolico e certezza del progetto, Ambrogio Frigerio al trombone e Daniele Moretto alla tromba, completando l’eccezionale trio.

    INSTAGRAM: https://www.instagram.com/giosproject/

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    YOUTUBE: https://www.youtube.com/@giosproject

    Con oltre trent’anni di esperienza nel mondo della musica e dell’audio professionale, Giovanni Zucchi è un musicista, compositore, arrangiatore, produttore e tecnico del suono tra i più completi e versatili del panorama italiano. Nel corso della sua carriera ha collaborato con alcuni tra i più grandi nomi della musica italiana e internazionale, tra cui Eros Ramazzotti, Ornella Vanoni ed Ivan Graziani, contribuendo a progetti di grande rilievo artistico e tecnico.

    Nel 1983 fonda Project Lead, azienda pioniera nella produzione di workstation audio e video professionali, utilizzate da artisti nei loro tour come Beyoncé, Rihanna, Vasco Rossi e per gli ultimi 13 Festival di Sanremo, MSC Crociere, Teatro la Fenice di Venezia. Project Lead è riconosciuta come una delle realtà leader del settore.

    Nel 2016 da vita al Gio’s Project, un progetto musicale presentato al Festival di Cannes interamente scritto e prodotto da lui, che ha riscosso particolare successo negli Stati Uniti, Canada, in Giappone e in Corea. Dopo il successo del debutto, nell’autunno 2025 è attesa l’uscita del suo nuovo lavoro discografico, “Gio & Angie and Friends”, anticipato dai singoli “My Heart Will Wait” e “Synergy”. Il disco vede la partecipazione di un cast di artisti internazionali d’eccezione, tra cui musicisti di livello internazionale come Chris Coleman (Prince etc etc), Mark Lettieri (Snarky Puppy, The Fearless Flyers), Sharay Reed (Aretha Franklin, Chaka Khan, Patti LaBelle  e Angie Brown (corista per Michael Bolton, Sting, Mariah Carey) e rappresenta la sintesi perfetta tra ricerca sonora, groove e sperimentazione elettronica. La formazione in occasione dell’uscita del secondo disco si chiamerà Gio’s Project 2.0.

    Durante la pandemia, Zucchi ha investito nella creazione di un nuovo studio di registrazione ad alta tecnologia, potenziando l’offerta di servizi di mix e mastering da remoto e avviando corsi online certificati Steinberg per professionisti e aspiranti tecnici del suono. Da sempre guidato da una visione che unisce innovazione tecnologica, sensibilità artistica e dall’attenzione per la formazione per offrire ai giovani musicisti un accesso concreto al mondo della produzione musicale, Giovanni Zucchi continua a rappresentare un punto di riferimento per chi crede nella musica come linguaggio, mestiere e futuro.

  • “Penso a noi” è il nuovo singolo di Tommaso Sangiorgi

    Dal 7 novembre 2025 sarà in rotazione radiofonica “Penso a noi”, il nuovo singolo di Tommaso Sangiorgi disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 24 ottobre.

    “Penso a Noi”, il nuovo singolo di Tommaso Sangiorgi, è una canzone sulla speranza e l’amore.

    Il 15 agosto 2025 è stato un giorno che ha cambiato il destino di una canzone. Quel giorno, Tommaso Sangiorgi ha ricevuto un messaggio su Instagram da Alice Mintrone, una ragazza di Milano che gli ha raccontato la storia di Matthew Colanero, un ragazzo di 25 anni che lottava contro un sarcoma di Ewing. Matthew era un grande fan della musica di Tommaso e Alice ha deciso di contattare l’artista al suo posto per chiedergli quando la canzone “Penso a Noi” sarebbe stata pubblicata ufficialmente. Purtroppo, Matthew è venuto a mancare lo stesso giorno in cui Alice ha inviato il messaggio.

    Mosso da questa storia, Tommaso ha deciso di pubblicare la canzone come un tributo a Matthew e alla sua famiglia. “Penso a Noi” è una canzone pop dalle sonorità nostalgiche che parla di amore e perdita, ma che ha acquisito un nuovo significato grazie alla storia di Matthew. Il brano è stato completato con la partecipazione degli amici di Matthew, che hanno aggiunto le loro voci al secondo ritornello, creando un coro sincero e commovente.

    “Penso a Noi” è una canzone sulla speranza, sulla resilienza e sull’amore in tutte le sue forme. È un racconto di legami, di amicizia, di vita e di come la musica possa davvero salvarci. La canzone sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali e sarà un tributo a Matthew e alla sua storia.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Quando ho ricevuto il messaggio di Alice, non potevo immaginare che la mia canzone ‘Penso a Noi’ avrebbe preso un significato così profondo. Matthew è stato un ragazzo incredibile, che ha vissuto ogni istante con intensità e passione. La sua storia mi ha toccato profondamente e ancora una volta capire quanto la musica può essere un modo per aiutare gli altri, per dare conforto e speranza. Spero che ‘Penso a Noi’ possa essere un abbraccio per chi resta, un messaggio di amore e di resilienza.”

    Il videoclip di “Penso a noi” è stato affidato alla famiglia e agli amici di Matthew, che hanno scelto di raccontare i momenti di vita condivisi con lui. Il video è un turbinio di emozioni che mostra la gioia e la spensieratezza di Matthew, ma anche la sua forza e resilienza di fronte alla malattia.

    Guarda il videoclip su YouTube: https://youtu.be/URYPS-Zs9n0

    Biografia

    Tommaso Sangiorgi è nato a Bologna il 25 luglio 1996 e risiede a Ravenna. Laureato in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Bologna, è un cantautore e social media manager. La sua carriera musicale inizia nel 2015 con il singolo d’esordio “Cambia il senso”, seguito da “Una canzone ci salverà” (2017), “Vorrei cantarti una canzone” (2018), “Gli invincibili” (2020), “Cemento” (2021) e “Fai stare bene” (2022). In questo periodo, sotto il nome di DTJ, Tommaso esplora il rap, caratterizzato da una spiccata impronta melodica.

    Nel 2023 pubblica “Ravenna”, un brano scritto per omaggiare la sua città colpita dall’alluvione di maggio. Questo segna un punto di svolta nella sua carriera: decide di abbandonare il nome DTJ e adottare il suo vero nome, orientandosi verso un cantautorato più intimo e riflessivo. Le sue nuove sonorità, ispirate a grandi nomi della tradizione italiana come Lucio Battisti e Lucio Dalla, si mescolano a influenze più contemporanee del pop e dell’indie.

    Il primo brano pubblicato sotto il nome di Tommaso Sangiorgi è “Il canto delle paure” (2024), che gli permette di raggiungere le semifinali di “Una Voce per San Marino”, un contest per rappresentare San Marino all’Eurovision Song Contest 2024. Nello stesso anno, il brano lo porta alle finali di “NokepTV”, un contest trasmesso su Sky, dove si classifica tra i 15 finalisti. Il secondo brano pubblicato è “Se tu fossi qui” (2025), seguito da “Penso a noi” (2025), ultimo brano pubblicato.

    Tommaso Sangiorgi si distingue per un cantautorato che esplora la profondità emotiva, affrontando temi come l’amore, le problematiche giovanili e sociali, la perdita e la rinascita. I suoi testi, profondamente autobiografici, nascono dall’esigenza di tradurre le emozioni in musica, raccontando la complessità, la bellezza e la fragilità delle relazioni dell’essere umano con gli altri e con il mondo. Con le sue canzoni, Tommaso intende connettersi autenticamente con se stesso e con il pubblico, in un’ottica di salvezza reciproca, nei confronti di sé e degli altri.

    “Penso a noi” è il nuovo singolo di Tommaso Sangiorgi disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 24 ottobre 2025 e in rotazione radiofonica dal 7 novembre.

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  • La disciplina dietro la storia virale di Frenci, il pianista tetraplegico che ha conquistato l’Italia

    

    Aveva tre anni quando suo padre gli mise una tastiera sulle gambe. Oggi, Francesco Sicilia Gelsomino, in arte Frenci, ha 25 anni, scrive poesie, compone brani originali, suona per strada e ha emozionato l’Italia intera esibendosi su Rai 1 nel programma “Dalla strada al palco” con Nek e Bianca Guaccero, grazie al suo talento e al suo motto virale:

    «Credete nei vostri sogni, non negli incubi degli altri.»

    Nato con una forma di tetraplegia che lo costringe su una sedia a rotelle, Frenci non ha mai voluto compassione, privilegi né pietà. Ha cercato invece un modo per comunicare con il mondo. L’ha trovato nel pianoforte, che ha fatto suo reinventandone la tecnica, trasformando il limite fisico in una firma stilistica.

    «Mi muovo come un robot, ma ho inventato il mio modo di suonare. Lavoro con l’energia, i bassi, poche dita alla volta, ma con tutta l’anima» – racconta.

    Un’anima che non ha mai smesso di vibrare e di irradiare luce, e che lo ha condotto dalla strada al palco, letteralmente.

    Ma prima di arrivarci, c’è stato un momento che avrebbe potuto spegnere tutto: la perdita improvvisa del padre, il primo a credere nella sua musica.

    «Ho pensato di mollare tutto. Ma poi mi sono detto: lui non avrebbe voluto così. Ho deciso di reagire: ho preso il mio pianoforte e sono andato a suonare per strada, a Bologna, come volevamo fare insieme.»

    Dopo quell’estate passata a suonare da busker, inaspettatamente, arriva la chiamata da Rai 1: una redattrice del programma lo invita ai provini. La sua storia viene scelta, i suoi brani vengono arrangiati dal maestro Luca Chiaravalli. Le sue poesie vengono lette da Beppe Fiorello e Luca Argentero, e Frenci suona con Nek davanti a milioni di spettatori.

    «Il ragazzo che si vergognava delle sue mani era appena andato in onda su Rai 1 – prosegue -. Non ci potevo credere. Ma la cosa più incredibile è l’affetto delle persone. La gente mi ferma per strada, mi scrive, mi ascolta.»

    Da quel momento in poi, la vita artistica di Frenci ha preso slancio. Ma al centro di tutto è rimasto il suo credo più profondo:

    «Voglio essere trattato come tutti gli altri. Oppure avere in cambio la libertà di essere diverso.»

    Un principio che Frenci traduce in ogni cosa che fa. Scrive, suona, compone, riflette. Ma soprattutto vive. In ogni sua composizione musicale e poetica traspare una consapevolezza pena, mai rabbiosa o vittimistica, e un’energia rara.

    Il suo brano più rappresentativo si intitola “Voice in Space”, un’opera che lui stesso descrive così: «Parla di quando ti manca il fiato. Nello spazio non c’è suono, ma la musica riesce a farci sentire meno soli.»

    Tra le sue poesie più note, c’è invece “Fiorire”, che Frenci definisce «motivazionale e autoironica», una riflessione sulla diversità affrontata con una maturità disarmante: Tutti i fiori vogliono fiorire. Una frase semplice, eppure potentissima.

    Frenci ha imparato a suonare con ciò che aveva: le dita che riesce a controllare, un corpo contratto dalla tensione muscolare. Ma anche una mente che non accetta di arrendersi. Si è ispirato ai monaci del Settecento che suonavano il fortepiano con tre dita. Ha creato un linguaggio musicale personale, ibrido, istintivo, pop, dove ogni nota è anche, e prima di ogni altra cosa, presenza, messaggio, testimonianza e libertà.

    Oggi Frenci continua a suonare per strada e sta lavorando a un progetto musicale e lirico che mette insieme le sue due anime, quella del pianista e quella del poeta. Le sue parole, che sembrano tratte da un romanzo di formazione, sono già diventate citazioni virali:

    «La Z è l’ultima lettera dell’alfabeto, ma senza di lei l’alfabeto non avrebbe senso»

    «L’arte è della passione che non sa aspettare, di chi la vuole nella propria vita perché senza non vede domani»

    «La mia fobia di cadere all’indietro non è un problema: devo solo guardare avanti»

    Frenci non si definisce un esempio, e nemmeno un simbolo. Ma ogni volta che suona, scrive o semplicemente si racconta, ricorda a chi ascolta che la fragilità non è un difetto, ma un’altra forma di forza.
    E che la diversità, quando è accolta e vissuta con libertà, può diventare una delle spinte creative e sociali più significative del nostro tempo.

  • Atelier Musicale: il jazz contemporaneo del trio di Florian Arbenz sabato 8 novembre alla Camera del Lavoro di Milano


    Il batterista svizzero sarà il protagonista del prossimo concerto della rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio: con lui si esibiranno il chitarrista brasiliano Nelson Veras e il trombettista inglese Percy Pursglove 

    MILANO – È il batterista svizzero Florian Arbenz il protagonista del nuovo appuntamento dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, in programma sabato 8 novembre alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa): il jazzista elvetico, insieme al chitarrista brasiliano Nelson Veras e al trombettista inglese Percy Pursglove, proporrà un nuovo capitolo delle sue Conversations, progetto musicale pensato in dodici album nei quali Arbenz incontra personalità della scena internazionale dalla poetica eterogenea. Un impegno rilevante, ma estremamente interessante, di cui questa formazione rappresenta un nuovo capitolo, che riprende in maniera nuova il primo disco delle Conversazioni, quello del 2001, in cui oltre a Veras c’era il trombettista Hermon Mehari.
    La musica del trio di Florian Arbenz spazia attraverso situazioni diversificate, dalle più ritmiche, che guarda anche al funk, a quelle più meditative, includendo pagine più aperte e libere. Musicista dalla duplice formazione e attività, Arbenz si è mosso ad alti livelli sia sul versante della musica eurocolta, sia in ambito jazzistico, collaborando con artisti di caratura mondiale come Greg Osby, Bennie Maupin e Glenn Ferris. Non solo: insieme al fratello Michael ha guidato il trio Vein, una delle formazioni più moderne e originali della scena jazzistica continentale, che unisce il jazz al mondo classico.
    Nelson Veras è un noto chitarrista brasiliano che ha sviluppato uno stile unico, unendo chitarra classica, jazz contemporaneo e le radici del suo Paese d’origine. Nel 1998, all’età di 20 anni, è stato uno dei tre vincitori del Premio Visa della Musica Brasiliana insieme a Hamilton de Hollanda. Nel suo percorso artistico è stato in tournée e ha registrato con i Five Elements di Steve Coleman, ha collaborato con Richard Galliano, Manu Katché,  Tomasz Stanko e Mark Turner ed è stato membro del quartetto di Aldo Romano.
    Ben poco conosciuto in Italia, ma degno di essere ascoltato con attenzione è, infine, il trombettista inglese Percy Pursglove, docente e artista dal forte senso sperimentale. La sua tecnica gli permette di suonare sia in situazioni aperte e con artisti che non rientrano strettamente nell’ambito jazz, sia in contesti più tradizionali, come la celeberrima WDR Orchestra.
    Quello di sabato 8 novembre alla Camera del Lavoro di Milano sarà, dunque, un concerto di jazz europeo contemporaneo dove la lezione del modern mainstream, gli influssi del mondo eurocolto e la musica più radicale si incontreranno in un equilibrio davvero raro.

    Atelier Musicale – XXXI edizione
    Sabato 8 novembre 2025, ore 17.30
    Florian Arbenz International Trio feat. Percy Pursglove e Nelson Veras
    Florian Arbenz (batteria), Percy Pursglove (tromba), Nelson Veras (chitarra).
     
    Programma:
    F. Arbenz: Boarding the beat; Let’s try this again;
    M. Grand: Groove A;
    K. Lightsey: Habiba;
    A. Carlos Jobim: Olha Maria;
    T. Monk: Hackensack;
    F. Arbenz: Old Shaman; In Medias Res;
    J. Green: Body and Soul;
    E. Harris: Freedom Jazz Dance.      
     
    Introduce Maurizio Franco.

    Dove: Auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Inizio concerti: ore 17.30.
    Ingresso: 10 euro con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).
    Abbonamento stagionale: 80 euro.
    Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.iteury@iol.it
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.
    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.