Autore: AndreaInfusino
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Suoni etnici, workshop vocale, operina barocca e teatro per i più piccoli: gli appuntamenti della rassegna Musique Royale dal 21 novembre al 21 dicembre alla Reggia di Monza
Guida agli appuntamenti in programma fino a fine anno nei suggestivi spazi della Villa Reale: tra i protagonisti l’artista senegalese Momi Maiga, nuova star della world music, la voce e i suoni ancestrali di Rachele Andrioli e l’Orchestra Canova diretta da Enrico PaganoMONZA – Proseguiranno nelle prossime settimane gli appuntamenti della rassegna Musique Royale, ciclo di eventi a misura di grandi e bambini organizzati nei meravigliosi spazi della Reggia di Monza dall’associazione culturale Musicamorfosi e dall’Orchestra Canova, con il contributo di Regione Lombardia e del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, il supporto di Acinque e Banco Desio, il sostegno di Fondazione Cariplo e Fondazione della Comunità di Monza e Brianza e il patrocinio del Comune di Monza.Venerdì 21 novembre (doppio set alle ore 19 e 21, ingresso 10/15 euro, prevendita on line su www.mailticket.it/spettacolo/39018/momi- maiga-inno-alla-pace) il Teatro di Corte della Reggia di Monza ospiterà l’esibizione del Momi Maiga Quartet, formazione composta da Momi Maiga (kora, voce), Carlos Montfort (violino, voce), Aleix Tobias (batteria, percussioni) e Marçal Ayats violoncello, voce). Musicista, compositore e cantante senegalese (da anni residente in Spagna), Momi Maiga è una delle voci più originali della nuova generazione di artisti dell’Africa occidentale. Cresciuto in una rinomata famiglia di griot, ha iniziato a suonare la kora (l’arpa africana) all’età di sei anni e da allora ha sviluppato un linguaggio musicale unico che fonde le tradizioni Mandé con il jazz, il flamenco e la musica classica. Dotato di una notevole presenza scenica e di una grande capacità comunicativa, ha girato l’Europa in tournée e ha collaborato con artisti come Youssou N’Dour, Jordi Savall, Seckou Keita e Amaro Freitas. Kairo, il suo ultimo lavoro discografico (uscito nel 2024), che significa pace, è stato premiato come miglior album non catalano agli Enderrock Awards 2025.Martedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Salone da Ballo della Reggia di Monza sarà la suggestiva cornice del laboratorio “Coro a coro” per sole voci femminili curato dalla cantautrice e polistrumentista salentina Rachele Andrioli (ore 20.30, ingresso con libera donazione, prenotazione su www.eventbrite.it/e/biglietti-voce-olimpica-rachele- ): le partecipanti al workshop apprenderanno nozioni di tecnica vocale e scopriranno la forza terapeutica del canto e il fascino della polifonia. Il tutto all’insegna della condivisione, dell’inclusione e della tolleranza, nel rispetto di lingue e tradizioni sonore distanti dalle nostre. In un’epoca come quella attuale, caratterizzata da timori, incertezze, paure, diffidenza e apatia, “Coro a coro” vuole essere un piccolo argine dove la musica costruisce ponti, accoglie e lenisce.andrioli-1851991629819 Rachele Andrioli è uno dei talenti emergenti della nuova scena italiana: si esibisce, in Italia e all’estero, con progetti in solo e con diverse formazioni (di world music, jazz e classica), collaborando con importanti artisti internazionali quali Arto Lindsay, Piers Faccini, Rocco Nigro, Baba Sissoko e Roopa Mahadevan.Si cambierà decisamente registro sabato 29 novembre con Palandrana e Zamberlucco, intermezzo comico del compositore Alessandro Scarlatti, protagonisti l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano, il tenore Luca Cervoni e il baritono Giacomo Nanni, in programma al Teatro di Corte della Reggia di Monza (ore 20.30, ingresso 10 euro; prevendita on line su www.mailticket.it/spettacolo/39007/un-cappotto-per-due- . Trapalandrana-e-zamberlucco) vestimenti, equivoci, imbrogli e ingenuità con la regia di Andrea Taddei: in occasione del 300° anniversario dalla morte di Alessandro Scarlatti, l’Orchestra Canova porterà in scena le vicende della vecchia vedova Palandrana, che seduce il giovane aitante Zamberlucco, secondo i topoi della commedia settecentesca. Il ruolo di Palandrana sarà interpretato en travesti dal tenore Luca Cervoni, apprezzato interprete di ruoli comici barocchi, mentre il baritono Giacomo Nanni, recente vincitore del concorso AsLiCo per Dulcamara ne L’Elisir d’amore, sarà Zamberlucco. Una curiosità: le scene e i costumi dello spettacolo (che verrà replicato sabato 6 dicembre alle ore 17) saranno curati dagli allievi dell’indirizzo di scenografia del liceo artistico della Villa Reale “Nanni Valentini” di Monza (il 26 e il 27 novembre lo spettacolo andrà in scena per gli studenti delle scuole). Quest’anno, il concerto di Natale, intitolato Luce d’inverno, è in agenda sabato 20 dicembre nel Teatro di Corte (ore 18.30, ingresso 10/15 euro, prevendita su www.mailticket.it/evento/49915/luce- dinverno), ancora con l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano. Il programma ruota intorno alla musica di Georg Friedrich Händel e ai suoi Concerti Grossi, di cui verrà eseguita una selezione nella versione con oboi, in equilibrio tra slancio e compostezza. È in questo paesaggio sonoro, segnato da trasparenze e contrasti, che si inserisce la prima assoluta del Concerto per violoncello e orchestra del giovane (classe 2000) e pluripremiato compositore piacentino Davide Tramontano: una pagina nuova che, come la luce invernale, scava nel dettaglio e invita a un ascolto più attento.Infine, per l’ultimo appuntamento dell’anno di Musique Royale e nell’ambito della seguitissima rassegna per l’infanzia Teatrino Piccino, domenica 21 dicembre (ore 11, 15 e 16.30, ingresso 5/7 euro, prevendita inclusa), il Teatro di Corte ospiterà lo spettacolo C’era una volta Natale…, indicato per bambini a partire dai tre anni di età e portato in scena da Beatrice Marzorati e Davide Scaccianoce della Compagnia Equivochi. Stressato a causa dei preparativi in vista delle feste, Babbo Natale vorrebbe fuggire lontano, prendendosi una vacanza, ma il suo fedele Folletto riuscirà a convincerlo a restare, ricordandogli la vera essenza del Natale…Maggiori info: www.musicamorfosi.it/musique-royale ; reggiadimonza.it -

“Universi” è il nuovo disco di Gemini, in uscita il 21 novembre
Da venerdì 21 novembre 2025 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico “UNIVERSI”, il nuovo disco di GEMINI.
Con l’album “UNIVERSI”, Gemini raccoglie tutto il suo percorso: un mosaico di esperienze, collaborazioni e ricerca personale che lo confermano come una delle voci contemporanee più sincere e visionarie della nuova scena cantautorale italiana. Il disco è un viaggio attraverso l’amore in tutte le sue forme: quello che arriva all’improvviso e può cambiare la vita, quello che fa correre più veloce di ogni limite, quello che sa di mare, di sogni e di vertigini. Ogni canzone è una fotografia diversa dello stesso sentimento, capace di accendere ricordi e nuove speranze. Dalla leggerezza di un “Ti vengo a prendere” fino alla profondità degli “Universi” che si incontrano, il disco intreccia intimità e immaginazione, realtà e sogno. È un racconto sincero, profondo, che lascia spazio a chi ascolta di ritrovarsi dentro ogni parola e ogni melodia.
Spiega il cantautore a proposito del disco: “Ho scritto queste canzoni insieme alla mia squadra di lavoro nei momenti in cui avevo bisogno di dare un nome a ciò che sentivo. Parlano d’amore, ma non solo come emozione romantica: l’amore che salva, che ferisce, che ti fa crescere e che a volte ti spinge a guardare oltre il cielo. Questo album è il mio modo di mettere ordine tra i ricordi, le paure e i sogni, e trasformarli in musica. Non cerco risposte, ma connessioni: se anche solo una persona si riconoscerà in queste parole, allora avrò raggiunto il senso di tutto”.
“UNIVERSI” TRACKLIST:
1.Universi
2.A mio agio con te
3.All’improvviso
4.Pagine al vento
5.Dai dai dai
6.Dimmi che ci sei
7.Fuori controllo
8.Vita difficile
9.Ti vengo a prendere
10.Corri
11.La volta buona Bonus track
Biografia
Gemini è un cantautore e musicista italiano, noto per la capacità di fondere sonorità moderne con una scrittura autentica e profonda. Fin dai suoi esordi ha mostrato una forte attitudine per la musica d’autore, collaborando con artisti di rilievo e calcando palchi prestigiosi.
Il primo EP “Fuori di testa” (2013), prodotto da Ettore Diliberto in collaborazione con Alberto Radius, raggiunge i primi posti nelle classifiche Mondadori e Sorrisi & Canzoni. L’anno successivo pubblica “Chissà che sarà”, lavorato nei leggendari Abbey Road Studios di Londra da Simon Gibson, sound engineer di Beatles, U2, Robbie Williams, Paul McCartney e molti altri.
Le aperture all’Emilia Live e alla Notte delle Chitarre confermano il suo impegno nel promuovere la musica cantautorale italiana, sempre più rara nel panorama contemporaneo. Il suo talento viene notato da Mario Schilirò, storico chitarrista di Zucchero, con cui nascono produzioni e performance live. Tra le collaborazioni vanno ricordate anche quelle con Alberto Rocchetti, tastierista di Vasco Rossi.
Nel 2019 pubblica “La superficie”, che entra nella classifica dei passaggi di Indie Music Like, con un videoclip che vede protagonista l’attore Ricky Memphis. Sempre nello stesso anno esce “La mia canzone”, con la partecipazione straordinaria di Alessandro Haber nel videoclip.
Il 2021 è un anno cruciale: Gemini apre i concerti di Anna Tatangelo, Ron e James Senese, e realizza un live con l’attore Leonardo Bocci. Nello stesso anno pubblica il singolo “Come si fa”, presentato in anteprima alla Milano Music Week, e partecipa al programma “The Band” su Rai 1 con Carlo Conti, reinterpretando in chiave moderna “Ancora tu” di Lucio Battisti. Prende parte anche a “Don’t Forget The Lyrics” su Canale 9 e a “Viva il Videobox” di Fiorello su Rai 2.
Nel 2022 riceve il Premio Mia Martini nella categoria emergenti con “Sapore d’estate”. L’anno seguente partecipa al Premio Ravera, sempre con Carlo Conti, e pubblica il singolo “La volta buona”, presentato in diretta nel programma di Caterina Balivo su Rai 1.
Il 2024 lo vede vincitore del Vertical Music a Casa Sanremo per il videoclip di “La volta buona”. Nello stesso anno pubblica il singolo “Questo strano viaggio”, in collaborazione con Danilo Cherni e Maurizio Perfetto, storici musicisti di Antonello Venditti, e a giugno propone una personale reinterpretazione di “Mio fratello è figlio unico” di Rino Gaetano. A novembre presenta una versione moderna dell’Inno d’Italia, realizzata con il coro Le Dolci Note e un videoclip girato in Piazza del Campidoglio a Roma.
Il 2025 si apre con la partecipazione al programma “Bellissima Italia” su Rai 2 e con nuove presenze televisive: Videobox su Rai 2, A tambur battente show con la sua band e l’intervista a “Sogni di gloria” su Rai Radio 2. A febbraio 2025 è ospite al Vertical Music di Sanremo per Sorrisi e Canzoni, in occasione del Festival della Canzone Italiana
Dopo i singoli “Ti vengo a prendere” e “Corri”, “Universi” è il nuovo disco di Gemini disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico da venerdì 21 novembre 2025.
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Breathe, il nuovo album dei Cappuccio Collective Smooth tra smooth jazz e pop
“Breathe” è il titolo del nuovo album della formazione Cappuccio Collective Smooth, in uscita martedì 18 novembre in tutte le piattaforme digitali per Clapo Music/Marechiaro Edizioni Musicali/Believe.
Le onde del mare sembrano tutte uguali se le guardi distrattamente. Nel mare della musica le tendenze odierne sembrano appiattire tutto in un’univoca onda pop. Il trio Cappuccio Collective Smooth vuole rendere questa prospettiva meno miope e più lungimirante. Non di solo pop vive il mare, e nel passato la grande musica di qualità ha solcato gli oceani delle classifiche. Lo smooth jazz è una magica alchimia di note che ha attraversato il tempo partendo da quei dorati anni ‘70 in cui il jazz incontrò il funky, il soul e l’R&B. I padri della musica hanno insegnato al mondo quali sono le emozioni vere. La genuinità emanata dagli sciamani che hanno fondato il genere -Al Jarreau, George Benson, Marcus Miller, Anita Baker, Michael Franks, George Duke- è proseguita di erede in erede; basti pensare a personaggi incredibili come Sade negli anni ‘90, per citare un nome.
Con l’estratto You Know me better, e l’intero disco Breathe, il trio vuole dimostrare che si può far coesistere la musica sofisticata con il pop imperante che oggi ci circonda. Le nuove generazioni devono sapere che esiste un’altra via e i Cappuccio Collective Smooth, lo dimostrano con un linguaggio internazionale e da esportazione. Nel corso della loro attività musicale, i tre musicisti fondatori, Mimmo Cappuccio (produttore artistico e chitarrista), Annina Galiano (voce) e Cristina Massaro (pianoforte e tastiere) hanno collaborato con Nico Rezende, popolarissimo artista brasiliano, con il batterista Ramon Montagner e con il percussionista Tamir Case, tra i più apprezzati musicisti sudamericani a livello internazionale. Uno degli estratti dell’album, You Know me better, nasce proprio da una collaborazione. Nico Rezende, il grande polistrumentista brasiliano -vincitore per ben due volte del Brasilian Music Award come migliore arrangiatore e de Il leone di Bronzo al Festival di Cannes- nonché raffinatissimo performer, qui ci mette la faccia, nobilitando appieno questa haute couture musicale. Il brano è un biglietto da visita ideale in cui viene messo da subito in chiaro che la raffinatezza è la chiave stilistica del progetto. La chitarra jazz levigata e setosa di Mimmo Cappuccio è la grande protagonista, in dualismo ideale con la voce di Annina Galiano e le armonie di Cristina Massaro.
Il nuovo disco Breathe è un omaggio dalla A alla Z, in ogni aspetto e in ogni nota, ai padri fondatori della musica. Le atmosfere jazz sono levigate, spogliate dagli orpelli autoreferenziali che a volte il genere nasconde. C’è un’anima soul tra queste nove tracce, e la gran parte delle canzoni si fregia di nomi di eccellenza nella fattura. Solo per citarne alcuni: Ramon Montagner, alla batteria, Eric Daniel al sassofono, Dario Deidda punta di diamante del basso italiano nel mondo, ma anche Mark Sherman, tra i più grandi vibrafonisti jazz in the world. Proprio nel brano Jazz will find its way (Nun è musica pe te’) by “The Awakening” composto da Sherman, Annina Galiano ha creato -con l’approval del grande musicista statunitense- un testo in inglese (e sul finire in napoletano).
Tra i brani inediti del trio svettano due cover proprio per esaltare il senso dell’omaggio a un tempo aureo della musica. Le rivisitazioni d’autore sono Summertime di George Gershwin e September degli Earth, Wind & Fire.
In merito alle nuove interpretazioni d’autore (all’interno dell’album e nel loro repertorio live), Mimmo Cappuccio racconta: “This Masquerade è un nostro cavallo di battaglia che proponiamo sempre e solo dal vivo perché rappresenta un brano iconico del periodo smooth jazz ’80, così come September. Per Summertime, invece, il discorso è diverso: si tratta di una rivisitazione in chiave smooth jazz di un famoso standard jazz, con un tessuto armonico completamente diverso dai soliti; una sorta di provocazione per coloro che etichettano gli stili musicali confinandoli in schemi stereotipati”.
Il disco pubblicato in digitale da Believe è anche in versione fisica distribuito da Egea Music con l’etichetta Clapo Music di Claudio Poggi. Tutti i brani sono editi da Marechiaro Edizioni Musicali. Il trio sarà impegnato in un tour internazionale con le prime date in aggiornamento: 20/11 Bonaventura Club (Milano), 21/11 Gregory’s Jazz Club (Roma), 10/12 Blue Note (Rio de Janeiro Brasile), 12/12 Macacu Jazz & Blues Festival (Cachoeiras de Macacu Brasile) e 19/12 Break Live (Ascoli Piceno).
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Il mio primo tutto – i primi amori a colori
Il mio primo tutto – i primi amori a colori
Un brano molto personale, in cui la narrazione è intima ma non autoreferenziale: c’è un equilibrio tra vulnerabilità e universalità. Yume appare più matura rispetto a lavori precedenti, sia nella scrittura che nella produzione. Questo potrebbe attrarre sia i fan già esistenti che un nuovo pubblico che apprezza un pop più riflessivo. Il tema dei “primi amori” è classico, ma Yume lo declina in modo originale parlando non solo del sentimento romantico, ma anche della formazione personale. La scelta di un’etichetta indipendente come Label 33 suggerisce una produzione attenta ma non sovra-commerciale.
Il singolo ha una base emotiva molto solida e personale, che potrebbe essere il punto di partenza per una maggiore visibilità. Questo singolo potrebbe segnare una svolta nel suo percorso: non solo come canzone romantica, ma come manifesto di una fase più adulta del suo percorso artistico. -
Piaggio Soul Combination feat. Diane Kowa – Allnighter Material
Piaggio Soul Combination feat. Diane Kowa – Allnighter Material
ASCOLTA E COMPRA IL VINILE DA QUI
https://www.areapirata.com/en/prodotto/diane-kowa-the-piaggio-soul-combination-allnighter-material/
“Allnighter Material” segna il ritorno in grande stile della miglior soul band italiana. Marco Piaggesi e compagni confezionano un disco autentico, fedele al suono Stax/Motown ma animato da un groove moderno e irresistibile. L’ingresso della splendida voce di Diane Kowa dona nuova forza e respiro internazionale a brani che sembrano nati per i dancefloor del Northern Soul. Un lavoro elegante, potente e genuino, tra i migliori dischi soul europei dell’anno.
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Come si racconta un addio oggi: la scelta sobria di Ardini
Una tazza scheggiata sul tavolo: un dettaglio minimo, ma impossibile da trascurare. Non serve altro, a volte, per capire che qualcosa non torna e che una storia è giunta al suo compimento. Da lì riparte Lisa Ardini, voce calda dalle sfumature soul e timbro pieno che guarda alle radici black senza emularle, ma integrandole con piena coscienza espressiva. E lo fa con “Dolce Amaro”, secondo inedito prodotto da Alessio Bernabei che segna il passaggio dalle reinterpretazioni d’autore – “Come si cambia”, “Rolling in the Deep” – alla definizione di un linguaggio proprio.
Il brano prende forma la scorsa primavera, in una fase di ricomposizione personale per l’artista, con la volontà concreta di riprendere i pezzi e rimetterli al loro posto, come chi ha pianto già abbastanza e ora sceglie di andare avanti.
Lisa Ardini si discosta dalla narrazione struggente dell’addio tipica della grande ballata sentimentale e propria di un pop eccessivamente effusivo, per concentrarsi sull’urgenza di ritrovare i propri frammenti e riconciliarsi con sé stessi dopo aver avvertito il naturale smarrimento post-rottura. L’attenzione, qui, non è sulla storia che finisce, ma sul modo in cui si decide di attraversarla, metabolizzarla e superarla. Un nero su bianco per disciplinare il trauma anziché spettacolarizzarlo, che sposta il baricentro dall’evento alla sua elaborazione. Una scelta risoluta e controcorrente, che instaura una nuova, differente grammatica per raccontare il dolore, lontana dall’esposizione continua che la nostra epoca sembra richiedere. La sofferenza si restringe, si mette in ordine, e traccia il sentiero per l’unica affermazione possibile: «vado punto e a capo».
Il passato si riduce all’essenziale, quel tanto che basta per non negarlo e non farsene travolgere. E poi, in quel «vivere in prigione», il brano mostra come anche l’attaccamento, a volte, possa stringere più di quanto sostenga.
“Dolce Amaro” muove i propri passi in un territorio oggi poco frequentato: Lisa non cancella, non commenta e non idealizza. Sistema il possibile, riconosce la nostalgia, la lascia scorrere, e inizia a ricomporre sé stessa – «quello che voglio fare finalmente lo farò». Nelle sue parole non c’è nessuna promessa di rinascere dalle ceneri, perché rifiuta il cliché della fenice e della rivalsa teatrale, privilegiando il silenzio operoso del ripristino. Solo una constatazione: si può chiudere una porta senza far rumore.

Anche oggi, dove saper chiudere senza mettere in risalto ogni evento che accade, è diventata una competenza. Non solo sentimentale: riguarda relazioni professionali, identità digitali, percorsi di vita. Il problema non è più tanto la capacità di iniziare, quanto quella di terminare senza distruggere. Di uscire da una stanza senza sbattere la porta, ma nemmeno lasciandola socchiusa per nostalgia.
“Dolce Amaro” non propone soluzioni miracolose, ma registra un fatto: si può andare avanti. Si deve. E si può farlo senza trasformare ogni passo in contenuto, ogni lacrima in capitale narrativo.
«Avevo bisogno di un taglio netto – dichiara l’artista -. Non di cancellare, ma di rimettere in fila ciò che restava di me. In studio con Alessio ho imparato a scegliere: meno parole, più verità. “Dolce Amaro” è il suono di quella scelta.»
Ventisei anni, padovana, Lisa cresce con i classici anni Settanta/Ottanta che la madre le fa scoprire da bambina. Dal 2020 avvia un percorso formativo che allena voce e scrittura; nelle esibizioni dal vivo alterna piano e sax. Con “Dolce Amaro” prosegue la transizione dalle cover al repertorio originale, mantenendo una linea chiara: raccontare un’esperienza senza indulgere in facili espedienti o in artifici retorici.
Questa direzione si traduce nella ricerca del senso ultimo dell’accaduto. La tazza resta scheggiata, ma si può scegliere di posarla e andare avanti.
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“Cosa vuol dire amore”: il nuovo singolo di Alessandro D’Iuorno tra introspezione e verità Guarda il video
“Cosa vuol dire amore”: il nuovo singolo di Alessandro D’Iuorno tra introspezione e verità
Guarda il video
https://www.youtube.com/watch?v=KLbX9Brzujk
Il videoclip firmato da Viral Production, per la regia di Luigi Benelli di Maro, racconta il percorso di un uomo alla ricerca di sé stesso.
Non lo so cosa vuol dire davvero “amore”? È la frase che apre — e attraversa — l’ultimo lavoro di Alessandro D’Iuorno, artista toscano capace di intrecciare parole e musica in un racconto autentico e disarmante. Il nuovo singolo, “Cosa vuol dire amore”, è un viaggio dentro le fragilità e le contraddizioni dell’animo umano, dove l’amore non è mai idealizzato, ma osservato per ciò che è: un sentimento complesso, che illumina e a volte ferisce, che cambia e trasforma.
Il videoclip, realizzato da Viral Production di Luigi Benelli di Maro e Marco Marroni, traduce in immagini il senso più profondo del brano. Girato nella suggestiva location di Poggio alla Pieve, il video alterna momenti di introspezione e libertà, di tensione e leggerezza, restituendo l’immagine di un uomo che si spoglia simbolicamente delle proprie maschere per ritrovare sé stesso.
Il testo della canzone, intimo e diretto, colpisce per la sincerità con cui affronta il tema del cambiamento e della vulnerabilità:
“Se c’è una cosa che ho capito è che si cambia, se quell’ombra che è dentro di te esce quando viene il sole.”
Una frase che racchiude la chiave interpretativa dell’intero lavoro: la consapevolezza che solo affrontando le proprie ombre si può rinascere.
Nel brano, D’Iuorno racconta la sua difficoltà di amare, la paura di sentire, il desiderio di autenticità in un mondo che spesso premia la mediocrità. È un racconto adulto, sincero, a tratti spietato, ma sempre umano.
Il videoclip segue questo percorso con uno stile visivo cinematografico, dove ogni movimento e sguardo contribuisce a costruire un linguaggio universale. Il risultato è un’opera che fonde musica, fotografia e narrazione, confermando il sodalizio artistico tra Alessandro D’Iuorno e il team di Viral Production, già noti per la loro capacità di raccontare emozioni con immagini potenti e delicate.
“Cosa vuol dire amore” non è solo una canzone: è un riflesso. Un invito a fermarsi, ascoltarsi e riconoscere la parte più vera di sé, quella che — come canta D’Iuorno — “esce quando viene il sole”.
BIOGRAFIA
Alessandro D’Iuorno, in arte D’Iuorno, nasce e cresce a Firenze. Il suo disco d’esordio “Ho capito abbastanza” esce nel maggio del 2012 per Controrecords e Newmodellabel, con distribuzione Audioglobe. Un lavoro che viene accolto positivamente dalla critica specializzata e che gli permette di entrare in contatto con Giorgio Canali, che lo ospita in apertura di alcuni suoi concerti durante il tour di presentazione del disco. Da qui il rapporto tra i due inizia a stringersi, fino a portare ad una collaborazione per il nuovo disco “Diversamente capace”, in cui Canali assume la figura di produttore artistico ed arrangiatore. Il nuovo album è stato registrato tra lo studio Larione 10 di Firenze e la casa dello stesso Giorgio, ed è uscito il 12 maggio 2015.Inizia il suo tour tra live e interviste radio. Le recensioni dicono che il progetto funziona. fino a quando a fine 2016 uno stop per problemi personali interrompe la sua corsa. Continua a scrivere, si rimette in piedi, ed è il 2018 quando conosce il bassista compositore Alessio Dell’Esto di Grosseto. Da lì inizia la collaborazione da cui nasce una raccolta di nuovi e vecchi brani, “SS223”.Dopo la presentazione di SS223 arriva la pandemia che lo porta ad una nuova dimensione in cui inizia a sperimentare, fino uscita del singolo “1984”.
Nel 2024 pubblica il singolo “Firenze ci crede“, la Firenze popolare dove è cresciuto fatta di tradizioni.
Mentre inizia a lavorare a nuovi brani trascorre l’inverno sull’isola di Malta dove scrive “Cosa vuol dire amore” che decide di pubblicare come ultimo singolo a se stante in uscita il 14 Novembre 2025. Il cantautore ha in programma di uscire con un nuovo album nel 2026.
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Il Sogno della Crisalide + Hofmann Orchestra in concerto al Wishlist club di Roma il 20 novembre
La scena musicale romana si prepara a un evento di passaggio e celebrazione. Giovedì 20 novembre 2025, il Wishlist Club di Via dei Volsci 126 ospiterà il “Release and Farewell Party” de Il sogno della Crisalide, una serata che segna un punto di svolta per la band fondata da Vladimiro Modolo che oltre ad annunciare importanti novità sul futuro, presenterà finalmente al pubblico il suo ultimo progetto discografico, “Indietro Tutti“.
Pubblicato alla fine del 2024 e prodotto da Manuele Fusaroli e Michele Guberti (Nhq studios), l’album è un viaggio sonoro di nove tracce che analizzano le complessità del presente, fondendo sapientemente le sonorità elettroniche degli anni ’80 con l’energia graffiante del rock anni ’90. Sarà la prima occasione per ascoltare dal vivo l’intero lavoro.
Ad aprire la serata, Hofmann Orchestra, progetto di Giulio Cecchini, noto per i suoi testi caustici ed il suo approccio irriverente e “politicamente scorretto” che proporrà un set in versione acustica dei brani che ne hanno segnato il percorso. In anteprima, il nuovo singolo “Soli”, un sentito omaggio ai Sikitikis, l’influente formazione sarda che ha ispirato la band.
L’appuntamento è fissato per le ore 21:30 con l’apertura porte. Un doppio live imperdibile, al costo di 7 euro, per salutare un ciclo e accogliere nuove direzioni artistiche, in un mix di intimità, potenza rock e nuove prospettive musicali.

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“Amore Immenso” è il nuovo singolo di Marsann
Da venerdì 21 novembre 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “AMORE IMMENSO”, il nuovo singolo di MARSANN.
“Amore Immenso” è un brano che racconta un sentimento profondo e autentico, capace di resistere al tempo e alle difficoltà. Una canzone che unisce melodia, pop e sonorità moderne, con un sound dolce ma deciso che mette al centro la voce e le emozioni.
Spiega l’artista a proposito del brano: «Ho scritto “Amore Immenso” pensando a una persona come prima, profonda fonte di ispirazione».
Biografia
Santo Marcello Messina, in arte Marsann, si avvicina alla musica fin da bambino: scrive le sue prime canzoni a soli otto anni, scoprendo presto nella scrittura un modo naturale per esprimere emozioni e pensieri.
Cresciuto con un vasto repertorio di ascolti, spazia tra generi e artisti diversi, lasciandosi influenzare tanto dalla canzone d’autore italiana quanto dal pop internazionale. La sua musica nasce da questa apertura e dal desiderio di raccontare sentimenti autentici attraverso melodie dirette e testi sinceri.
Suona la chitarra e cura personalmente la composizione e la parte musicale dei suoi brani, collaborando con arrangiatori e tecnici del suono durante le registrazioni in studio.
Nel corso del tempo ha pubblicato diversi brani, tra cui “Non posso fare a meno di te”, “Note bella” e “Amore Immenso”, che rappresentano le diverse sfumature del suo percorso artistico.
La musica di Marsann nasce per arrivare a chi cerca emozioni vere e si riconosce in storie semplici ma sincere.
Il suo obiettivo è continuare a far conoscere la propria musica, portandola dal vivo e costruendo passo dopo passo un percorso artistico solido, frutto di dedizione e autenticità.
“Amore Immenso” è il nuovo singolo di Marsann disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 21 novembre.
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“Sai che mi manchi” è il nuovo singolo di Annaly
Dal 21 novembre 2025 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Sai che mi manchi”, il nuovo singolo di Annaly.
“Sai che mi manchi” è un brano dalle sonorità più pop/soul rispetto ai precedenti, con qualche spunto r’n’b’. I toni nostalgici sono tipici dell’Artista, ma qui la cantautrice ricerca con eleganza sonorità più vicine al proprio jazzy mood. È sempre la musica che ispira l’Artista: da questa nascono storie, racconti, impressioni e “Sai che mi manchi” riflette l’eterno oscillare tra la consapevolezza della distanza e il necessario bisogno di colmarla.
Commenta l’artista a proposito del brano: “Sai che mi manchi, è un ulteriore step nel mio percorso artistico, una “piccola” evoluzione verso quello che più mi rappresenta : le sonorità più soul/acid jazz/r’n’b’, un po’ nostalgiche, si adattano perfettamente al mio stile musicale. Ritroverete sicuramente Annaly in questo progetto. Buon ascolto!”
Biografia
Annaly (Annalisa Lipari) nasce negli intramontabili anni ’80 e, sin da piccola, la musica in ogni sua derivazione pervade la sua quotidianità: dai primi piccoli ensemble corali scolastici sino allo studio del pianoforte classico (M° Fanny Cogliandro, Angelo Franza) e del canto moderno (Angela Gagliardi, Paul Rosette).
Sono solo gli inizi di quella che diverrà negli anni una vera e propria ricerca di sé stessa e delle proprie potenzialità musicali e canore. Esplorando differenti generi musicali, a partire dal soul – r’n’b’, passando per il modern gospel, e poi ancora ricercando nuove sonorità vocali più rock-blues, si è messa alla prova anche con la disco dance e con il funky.
Numerose sono le esperienze live sui palchi in cui si è esibita come front woman (The Soulmates band, Time Travel Live band, Blue Note e Street Life band, Groove Factory band). Questo le ha permesso nel tempo di migliorare le proprie abilità comunicative e la propria versatilità vocale.
La maturità raggiunta ha spinto Annaly a sperimentare nuovi progetti, inediti e cantautorali. Dopo “AzzurroMare” e “Scivoli via”, arriva un ulteriore lavoro, “Sai che mi manchi”, frutto dell’esperienza raggiunta su più fronti, dalla scrittura alla vocalità alla musicalità, magistralmente guidata da preziosissime collaborazioni. È un ulteriore passaggio artistico che traccia il percorso di Annaly.
“Sai che mi manchi” è il nuovo singolo di Annaly disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 21 novembre 2025.